Il Rosso Vermiglio

Il Rosso Vermiglio, o anche solo chiamato Vermiglione, è un colore che potremmo definire intermedio tra l’arancione ed il porpora, molto utilizzato nell’arte a partire dal periodo Neolitico. Esso può essere realizzato in due modi diversi: il metodo più antico, considerato naturale, parte dal Cinabro: un minerale rosso, contenente solfuro di mercurio, che veniva riscaldato, triturato e macinato fino a diventare una polvere molto sottile ideale per colorare. Poiché il mercurio è tossico, negli anni è stata affinata una seconda tecnica per ottenere il colore Vermiglione, considerata artificiale, e viene realizzata combinando mercurio e zolfo giallo; questo composto viene poi sigillato accuratamente per evitare le fuoriuscite dei vapori tossici e riscaldato affinché i due metalli si mescolino.

Come anticipato, le prime opere contenenti il colore Rosso Vermiglio, compaiono nell’epoca neolitica, su pitture murali risalenti ad un periodo compreso tra l’8000 a.C. ed il 7000 a.C., ritrovati in Anatolia, regione compresa nell’attuale Turchia.

Il Rosso Vermiglio è utilizzato ancora oggi, sebbene il Rosso Cadmio, lo stia lentamente sostituendo: quest’ultimo, infatti, risulta meno tossico del cugino ed è meno onerosa la sua produzione. Molte linee di matite colorate, tempere e colori acrilici, propongono ancora una tonalità definita “Vermiglione”, dalla nuance caratteristica, ma è importante sapere che si tratta di colori ottenuti con metodi alternativi rispetto a quelli sopracitati per la produzione del vero pigmento storico.

9 risposte a “Il Rosso Vermiglio”

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Crea un sito web o un blog su WordPress.com