Le tecniche per utilizzare le matite acquerellabili – prima parte

Le matite acquerellabili devono il suo successo alla loro grande versatilità: oltre al tratto classico, tipico delle matite colorate, infatti, è possibile ottenere risultati diversi a seconda della tecnica utilizzata.

Le matite acquerellabili si differenziano da quelle classiche per la mina, composta da particolari cere idrosolubili che possono garantire risultati simili a quelli ottenuti con i godet: l’acqua, una volta entrata in contatto con il pigmento, consente la creazione di sfumature uniche e vibranti.

Il loro utilizzo è molto versatile e varia dalla volontà dell’artista, il quale può decidere di soffermarsi in modo particolare su una tecnica, ma anche di affiancare diversi metodi di pittura al fine di ottenere risultati diversi; tuttavia, è possibile suddividere le tecniche di utilizzo delle matite acquerellabili, in due grandi famiglie: con acqua, oppure senza.

La tecnica asciutto su asciutto prevede, appunto, l’utilizzo della matita acquerellabile su un supporto asciutto, come avviene nel classico disegno a matita. 

Per iniziare è possibile utilizzare una semplice grafite pre tracciare le linee principali del disegno, che andrà poi eliminata quasi del tutto con l’utilizzo della gomma pane, oppure con una matita acquerellatile di un colore consono a quello che dovrà essere il risultato finale. Una volta terminato il disegno iniziale, si passa a riempire i vuoti: utilizzando i pigmenti desiderati, sarà già possibile pensare di sovrapporre diverse tonalità, ottenendo così il colore desiderato, e si dovrà anche decidere l’intensità degli stessi, differenziando la pressione utilizzata per completare il lavoro.

Una volta terminata la colorazione con le matite acquerellabili a secco, sarà possibile procedere aggiungendo l’acqua direttamente sul disegno, ottenendo un risultato molto simile a quello offerto dagli acquerelli: intingendo solo la punta delle setole in acqua pulita, occorre andare a miscelare il pigmento, eliminando così i tratti lasciati dalle matite. Se, una volta asciutto, il risultato non dovesse soddisfare le aspettative, è possibile ripetere l’operazione, aggiungendo altro pigmento a secco e poi acquerellando nuovamente.

Questa seconda tecnica per l’utilizzo delle matite acquerellabili permette di ottenere un risultato più vibrante, pur non garantendo tale intensità a lungo.

La colorazione del disegno che che in questo caso, potrà essere stato precedentemente tracciato a matita, avviene direttamente con le matite; la punta di esse, però, a differenza della tecnica precedente, verrà prima immersa in acqua, offrendo così un tratto più spesso e pieno, quasi simile ad un pennarello.

E’ importante, nel caso si decida di optare per tale tecnica di pittura, asciugare molto bene le punte delle matite alla fine del lavoro, onde evitare marciumi del legno e deperimento della mina.

Esistono anche altre tecniche per utilizzare le matite acquerellabili, ne parlerò nella seconda parte di questo articolo!

4 risposte a “Le tecniche per utilizzare le matite acquerellabili – prima parte”

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