La matita in grafite, tipicamente utilizzata già dalla scuola, rappresenta lo strumento da disegno più utilizzato nella storia moderna dell’arte: questo materiale, infatti, scoperto nel 1565, non ha mai conosciuto i grandi maestri italiani come Leonardi da Vinci, Sandro Botticelli, Tintoretto, Piero della Francesca e via dicendo, vissuti prima di questo periodo. La scoperta del giacimento a Borrwdale, in Inghilterra, fu del tutto casuale e vide come primi utilizzatori dei pastori della zona, i quali si affidavano a questo materiale per segnare il loro bestiame. Anni dopo, gli italiani Simonio e Lyndiana Bernacotti, idearono un primo supporto realizzato in legno destinato a contenere le mine in grafite; ma la miglioria più significativa avvenne sul finire del diciottesimo secolo, quando Nicolas-Jacques Conté, provato dal blocco commerciale con l’Inghilterra che rendeva difficile il commercio del minerale, iniziò a mescolare questo materiale con l’argilla generando il composto che è utilizzato ancora oggi.
La caratteristica principale che differenzia le matite è data dalla mina e, dividendo grossolanamente in due grandi gruppi, è possibile parlare di matite con mina H e con mina B. La prima, che deriva dal termine Hard, è una mina dura e secca usata soprattutto nel disegno tecnico, in grado di garantire tratti molto precisi di colore grigio; la seconda tipologia, invece, denominata Black, si presenta come un materiale morbido e grasso, più difficile da cancellare, di un colore molto vicino al nero. Quest’ultima, considerata più adatta per il disegno artistico, offre la possibilità di lasciare tratti diversi, con sfumature e tratteggi di varie intensità, in base all’inclinazione della mina ed alla pressione esercitata sulla stessa. A metà tra queste due grandi gruppi si classificano le mine HB, di durezza media, e le F, che si posizionano esattamente tra le HB e le H.
A differenza del carboncino, le matite in grafite si sono evolute in diverse direzioni, seguendo l’arte moderna: oltre allo strumento classico, composto da un corpo in legno contente l’anima in grafite, di diversa durezza, esistono anche le matite acquerellabili; queste ultime sono state pensate per creare particolari effetti di velatura con un elevato grado di trasparenza.